Apprendistato professionalizzante. Vantaggi anche per i disoccupati over 30.
Con il Jobs Act è stato esteso il campo di applicazione del contratto di apprendistato professionalizzante all’assunzione di soggetti beneficiari di indennità di mobilità o di trattamento di disoccupazione, ossia NASpI, ASDI, DIS-COLL, al fine di favorire il reinserimento dei soggetti che hanno perso il posto di lavoro.
Beneficiari
Il contratto di apprendistato professionalizzante, che per legge è destinato ai giovani fino a 30 anni di età, può essere stipulato a prescindere dal limite di età, purchè il lavoratore sia beneficiario di un trattamento di disoccupazione. Le disposizioni non si applicano ai soggetti disoccupati che siano beneficiari di assegno di ricollocazione o parti del contratto di ricollocazione, qualora gli stessi non siano percettori anche di un trattamento di disoccupazione: questi soggetti disoccupati percepiscono l’indennità oraria per la frequenza di azioni di politica attiva del lavoro
L’assegno di ricollocazione, quale strumento di politica attiva, viene riconosciuto a coloro che percepiscono l’indennità NASpI da più di quattro mesi, ed è vincolato all’utilizzo esclusivamente presso i Centri per l’impiego o presso gli altri soggetti privati accreditati al fine di ottenere un servizio di assistenza intensiva nella ricerca di un nuovo lavoro. Esso non può essere quindi assimilato a misure di sostegno al reddito.
Caratteristiche del contratto
Se l’apprendistato nasce con l’obiettivo di garantire un periodo di lavoro, di solito di 3 anni, finalizzato alla formazione e all’apprendimento di un nuovo mestiere o di una nuova professione, con l’estensione prevista, si affianca l’obiettivo di riqualificare e introdurre nuovamente sul posto di lavoro, professionalità disoccupate.
Ciononostante, anche nel secondo caso bisogna incrementare ad una maggiore qualificazione rispetto a quella già posseduta o ad una nuova qualificazione che prescinde da quella in possesso. Ne deriva che l’apprendistato professionalizzante, nel rispetto del piano formativo elaborato sulla base del contratto collettivo nazionale applicato, può riguardare una qualificazione ulteriore rispetto a quella già posseduta o una riqualificazione professionale.
Vantaggi e obblighi del datore di lavoro
In questo caso il datore di lavoro:
- ha diritto (vantaggio contributivo) alla riduzione contributiva prevista per le ordinarie fattispecie di apprendistato, a sottoinquadrare il lavoratore o, in alternativa, ad operare la percentualizzazione della retribuzione dell’apprendista;
- è obbligato a erogare almeno 120 ore di formazione all’apprendista;
- può, in deroga alla disciplina generale, per entrambe le parti del contratto, recedere dal rapporto di lavoro prima della scadenza del periodo di formazione, sostituendo in caso il preavviso con la relativa indennità contrattuale, oppure, facendo proseguire l’attività lavorativa, per tutto il preavviso. In quest’ultimo caso, la retribuzione e la contribuzione rimangono le stesse di quelle previste dall’apprendistato.
Fonte: Ipsoa.