RESTO AL SUD. Conosci come funziona? Clicca per scoprirne di più

Resto al SUD è un importante incentivo a sostegno della nascita e dello sviluppo delle nuove realtà imprenditoriali e libero professionali in tutto il sud Italia e nelle aree del cratere sismico del Centro Italia.
Introdotto dal D.L 91/2017 che limitava la platea dei beneficiari agli under 35, riconfermato dalle leggi di bilancio 2019 e 2020 con graduale innalzamento del range d’età, fino ad essere riconfermato dalla legge di bilancio 2021 con l’aumento dell’età massima a 55 anni.
I fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro.
Le attività finanziabili sono le attività produttive nei settori industria, artigianato, trasformazione dei prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, fornitura di servizi alle imprese e alle persone, turismo, attività libero professionali (sia in forma individuale che societaria).
Sono escluse le attività agricole e il commercio.
Rientrano nelle spese ammissibili la ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, macchinari, impianti e attrezzature nuovi, programmi informatici e servizi per le tecnologie, l’informazione e la telecomunicazione, spese di gestione (materie prime, materiali di consumo, utenze, canoni di locazione, canoni di leasing, garanzie assicurative).

Non sono ammissibili le spese di progettazione e promozionali, le spese per le consulenze e per il personale dipendente.
Le agevolazioni coprono il 100% delle spese ammissibili e sono così composte:
• 50% di contributo a fondo perduto
• 50% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono interamente a carico di Invitalia.
Non da ultimo, altro aspetto importantissimo è che non si prevedono scadenze entro cui presentare la domanda. Queste ultime sono soggette ad un semplice esame in ordine cronologico decorrente dalla data di presentazione.