Agricoltura biologica: 8 nuovi bandi in Emilia Romagna
Emilia Romagna, oltre 115 milioni di euro le risorse stanziate, dal nuovo Psr 2014-2020, per interventi nel comparto dell’agricoltura biologica al fine di salvaguardare il paesaggio agrario, la biodiversità e di migliorare la qualità dei prodotti e delle modalità di produzione. Dall’agricoltura integrata e biologica agli al sostegno della biodiversità animale, dal ritiro dei seminativi alla praticoltura estensiva sono 8 i diversi bandi previsti. Scopriamoli insieme:
1. Agricoltura integrata: 41,6 milioni per ridurre la “chimica”
Il bando incentiva la “lotta guidata e integrata”, pratica che riduce l’uso dei fitofarmaci e prevede l’impiego di quelli meno impattanti per l’uomo e l’ambiente, agevolandocsia per chi già pratica l’agricoltura integrata, sia per chi intende avviarla. Gli importi base a ettaro vanno da un minimo di 90 euro per le foraggere a un massimo di 530 per le frutticole, per la prima introduzione e da 60 a 370 per il mantenimento.
2. Oltre 36 milioni di euro per il biologico: una priorità trasversale
L’obiettivo di questo bando è raddoppiare da qui al 2020 le superfici bio in Emilia-Romagna. Gli aiuti sono a ettaro e sono differenziati in base al tipo di coltura. Per chi già pratica il bio (da almeno cinque anni) si va da un minimo di 90 euro per i seminativi a un massimo di 668 ero per le colture frutticole. Per chi intende avviare per la prima volta l’agricoltura biologica il range è compreso tra i 126 euro (per le foraggere) e i 742 (per le frutticole).
3. Biodiversità animale: 8,6 milioni per le razze autoctone
Una delle priorità culturale ed ambientale – economica è il recupero delle razze antiche, ecco perché il piano prevede finanziamenti per gli agricoltori che scelgono di allevare razze autoctone, prevedendo un aiuto di 200 euro per capo o insieme di capi.
4. Ritiro dei seminativi: 8,4 milioni
Sono previsti aiuti (500 euro per ettaro in collina e montagna, e 700 per ettaro in pianura) per gli agricoltori che per venti anni si impegnano a ritirare dalla produzione le colture seminative, così da promuovere la biodiversità, soprattutto in pianura.
5. Per i prati “storici”: 7,8 milioni
Per gli agricoltori che si impegnano a mantenere aree a praticoltura estensiva nel rispetto di determinate pratiche agronomiche (assenza uso di concimi, fitofarmaci, digestati) è concesso un aiuto di 150 euro a ettaro.
6. Corridoi ecologici e paesaggio agrario: 4,6 milioni
Per gli agricoltori che si impegnano per 10 anni a salvaguardare nella propria azienda quegli elementi del paesaggio agrario che una volta erano tipici delle nostre campagne, sono in arrivo 4,6 milioni di euro. L’aiuto è pari a 0,07 euro per metro quadro in pianura.
7. Più sostanza organica nei suoli: 5 milioni di euro
5 milioni di euro per incentivare le operazioni agronomiche che permettano di incrementare la sostanza organica nei suoli più impoveriti, migliorandone le caratteristiche chimico-fisiche. Fondamentali queste ultime anche per contrastare fenomeni erosivi e di dissesto. L ’impegno è di 180 euro all’anno per ettaro.
8. All’agricoltura che “sequestra” il carbonio: 3 milioni
Tecnicamente si chiama agricoltura conservativa e si differenzia da quella tradizionale perché adotta modalità che riducono la lavorazione dei terreni, prevenendo l’erosione del suolo, favorendo il sequestro di carbonio e limitandone la dispersione in atmosfera. L’aiuto va da un minimo di 250 euro a 280 per ettaro.
Per i prodotti Bio, Dop, Igp e Qc arriva la copertura delle spese di certificazione. Fino al 24 dicembre le domande
Già da lunedì 16 novembre e fino al 24 dicembre è possibile presentare domanda per la copertura totale delle spese di certificazione dei prodotti biologici, Qc (il marchio della Regione che riconosce le produzioni a lotta integrata), ma anche Dop e Igp, fino a un massimo di 3mila euro per azienda agricola. L’intervento è rivolto alle aziende che partecipano per la prima volta a un regime di qualità. Priorità di accesso al finanziamento è prevista per gli imprenditori agricoli che operano in zona svantaggiata di montagna e a quelli che aderiscono a regimi con valenza ambientale (dunque il bio e il Qc). Sono ammesse al contributo le spese sostenute per la prima iscrizione, i controlli, le analisi previste dal disciplinare di produzione.
Termini
Le domande potranno essere presentate dal 30 novembre al 29 gennaio attraverso il sito di Agrea.